Tachicardia al risveglio?
Pubblicato da Dott.ssa Francesca Zoccai il
Quando ti svegli con il cuore che corre, di solito non è un segnale “misterioso”, ma la combinazione di alcuni meccanismi biologici molto precisi. Capirli ti permette di distinguere ciò che è normale da ciò che merita attenzione.

1. Il “cortisol awakening response” (CAR)
Al risveglio il corpo rilascia un picco naturale di cortisolo. È un meccanismo fisiologico che serve ad attivarti, aumentare la pressione e mettere in moto metabolismo e attenzione.
Questo picco può far salire anche la frequenza cardiaca. Se ti svegli durante un picco particolarmente alto – per stress, sonno frammentato o mancanza di riposo profondo – puoi percepire il cuore accelerato.
2. Risveglio improvviso da un sogno o da un micro-risveglio
Se ti svegli da una fase REM, il sistema nervoso simpatico è ancora attivo. È la stessa modalità che utilizzi quando devi “scappare o combattere”, quindi il cuore può essere accelerato anche per qualche minuto dopo l’apertura degli occhi.
3. Disidratazione
Anche una lieve disidratazione può far aumentare la frequenza cardiaca al mattino: il sangue è leggermente più concentrato e il cuore deve lavorare di più. È una delle cause più comuni e spesso ignorate.
4. Calo notturno della glicemia
Alcune persone, specie se cenano leggero o molto presto, possono svegliarsi con il cuore veloce perché il corpo rilascia adrenalina per compensare una glicemia un po’ più bassa. Non è un’ipoglicemia clinica, ma un fisiologico segnale di allerta.
5. Reflusso notturno o insonnia
Il reflusso può stimolare il nervo vago e disturbare il ritmo cardiaco. Anche il sonno frammentato – per stress, pensieri, caldo – aumenta il tono simpatico e la frequenza cardiaca all’alba.
6. Integratori o farmaci presi la sera prima
Stimolanti, alcune vitamine del gruppo B, decongestionanti, analgesici con caffeina, melatonina ad alto dosaggio o formulazioni “prolungate” possono contribuire, perché interferiscono col ciclo sonno–veglia.
7. Ansia anticipatoria
Non serve percepirla consapevolmente: se vai a letto con un carico emotivo o una giornata pesante, il corpo può manifestarla al risveglio.
Quando "preoccuparsi"?
Serve una valutazione medica se:
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il battito supera regolarmente i 120–130 al minuto al risveglio,
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dura più di 10–15 minuti,
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è associato a dolore toracico, fiato corto, svenimento o capogiri,
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si verifica ogni giorno senza cause chiare (stress, sonno, reflusso).
La maggior parte dei casi è benigna, ma è giusto valutare se diventa ricorrente.
Cosa puoi fare per prevenire la tachicardia al risveglio
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Idratati bene la sera (senza esagerare se soffri di risvegli notturni).
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Evita pasti abbondanti o tardivi.
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Cura l’igiene del sonno: luci basse, niente schermi nelle ultime ore.
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Riduci alcol e sostanze stimolanti alla sera.
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Valuta eventuali farmaci o integratori presi nel tardo pomeriggio.
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Gestisci stress e ansia con strategie realistiche: attività fisica regolare, respirazione di 2–3 minuti, journaling, routine serale.
Piccoli accorgimenti possono ridurre molto i risvegli “col cuore in gola”.
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