Melatonina nelle creme viso: cosa dice la scienza?

Pubblicato da Dott.ssa Francesca Zoccai il

Negli ultimi anni, la melatonina è diventata un ingrediente sempre più presente nei cosmetici, soprattutto nei trattamenti per il viso destinati all’uso notturno. In particolare, è spesso associata a formulazioni anti-età, rigenerative o destinate a pelli sensibili.

Ma qual è la sua reale funzione all’interno di un cosmetico? Quali sono le evidenze scientifiche che ne supportano l’uso? E cosa possiamo considerare quando valutiamo un prodotto che contiene melatonina?

In questo articolo esaminiamo le basi scientifiche dell’uso topico della melatonina e il suo possibile ruolo nella skincare.

Cos’è la melatonina?

La melatonina è un ormone prodotto principalmente dalla ghiandola pineale in risposta all’oscurità, ed è ben nota per la sua azione regolatrice del ritmo circadiano sonno-veglia. Tuttavia, ricerche più recenti hanno messo in luce come anche la pelle — e in particolare i cheratinociti, i melanociti e altre cellule cutanee — sia in grado di sintetizzare melatonina in modo autonomo.

Questa melatonina “locale” non sembra avere una funzione legata al ritmo sonno-veglia, ma piuttosto un ruolo antiossidante, antinfiammatorio e protettivo. In altre parole, nella pelle la melatonina può agire come molecola di difesa contro lo stress ossidativo e l’invecchiamento cellulare.

Qual è il suo ruolo nei cosmetici?

La pelle segue un ritmo circadiano: durante il giorno si protegge dagli agenti esterni, mentre di notte attiva i processi di riparazione e rigenerazione. L’applicazione topica di melatonina si inserisce in questo contesto con l’obiettivo di:

  • sostenere la funzione barriera della pelle

  • ridurre lo stress ossidativo

  • migliorare il recupero cutaneo notturno

Grazie alla sua attività antiossidante e alla capacità di modulare la risposta infiammatoria, la melatonina è oggi oggetto di crescente attenzione in ambito dermocosmetico, soprattutto per prodotti anti-età.

Come orientarsi nella scelta

Nel valutare un prodotto cosmetico contenente melatonina, può essere utile considerare:

  • la destinazione d’uso (preferibilmente notturna)

  • la forma veicolante, che influisce sull’assorbimento cutaneo

  • la stabilità dell’attivo nella formula

  • la presenza di documentazione scientifica o test clinici

La melatonina non agisce da sola: la sua efficacia va sempre considerata nel contesto dell’intera formulazione cosmetica.

In conclusione, la melatonina è oggi considerata un ingrediente funzionale promettente in ambito dermocosmetico, soprattutto nella skincare notturna. Le sue proprietà antiossidanti, protettive e regolatrici dei processi cutanei la rendono interessante in formulazioni pensate per pelli stressate, mature o esposte a fattori ambientali dannosi.

L’evidenza scientifica disponibile suggerisce un buon potenziale, ma come per ogni attivo cosmetico, è fondamentale che il prodotto sia ben formulato e utilizzato correttamente.

Cosa dicono le pubblicazioni scientifiche

Negli ultimi anni, sono stati pubblicati numerosi studi e revisioni sull’utilizzo topico della melatonina. Di seguito, alcune delle fonti principali per chi desidera approfondire:

Studi recenti (2024–2025)

  • Reiter RJ et al. Topical melatonin in dermatology: A systematic review of clinical evidence.
    Link 

  • Celleno L et al. "In & Out" approach using topical and oral melatonin in skin aging.
    Link 

  • Slominski A et al. Melatonin and its metabolites as modulators of skin physiology.
    Link 

  • De Angelis B et al. Melatonin-loaded hyalurosomes for photoprotection.
    Link

 

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