“Sapone di Marsiglia”: Perché non è sempre la scelta giusta per pelle sensibile o ferite
Pubblicato da Dott.ssa Francesca Zoccai il
C’è chi lo considera un rimedio “naturale”, chi lo usa per tutto — dal bucato alla detersione del viso — e chi lo propone come detergente universale “puro e delicato”. Ma il sapone di Marsiglia, per quanto antico e genuino nella sua ricetta, non è adatto alla pelle sensibile né tantomeno alle ferite.
Ecco perché, da farmacista, credo valga la pena chiarire alcuni equivoci molto diffusi.

1. Il pH non è neutro, è alcalino
Il sapone di Marsiglia nasce dalla saponificazione di grassi vegetali con soda caustica: un processo che produce un detergente dal pH intorno a 9–10.
La nostra pelle, però, ha un pH fisiologico leggermente acido (4,5–5,5), necessario per mantenere il film idrolipidico protettivo e la flora batterica “buona”.
Usare un sapone troppo alcalino significa alterare questo equilibrio:
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la cute si secca e tira,
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le difese naturali si indeboliscono,
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i tempi di guarigione di una ferita si allungano.
2. “Naturale” non significa “delicato”
Il sapone di Marsiglia è ottimo per lavare i panni o le mani sporche di grasso, proprio perché sgrassa molto.
Ma su una pelle arrossata o lesionata, quell’effetto sgrassante diventa irritante: rimuove i lipidi protettivi, disidrata e amplifica la sensibilità cutanea.
3. Non disinfetta
Altro mito da sfatare: il sapone di Marsiglia non ha azione antisettica.
L’idea che “pulisca bene quindi disinfetta” è fuorviante. Per la detersione di piccole ferite o abrasioni servono soluzioni a pH fisiologico o disinfettanti specifici, come la clorexidina a bassa concentrazione.
4. Occhio alle etichette: non tutti i “Marsiglia” sono uguali
In farmacia si trovano sempre più spesso detergenti che si definiscono “al sapone di Marsiglia” ma che in realtà non sono veri saponi.
Sono syndet (saponi sintetici) o formule ribilanciate con pH fisiologico e ingredienti ipoallergenici, pensate per pelli delicate.
In questo caso il nome “Marsiglia” è solo un richiamo al concetto di purezza e semplicità, non alla composizione originale.
Ecco perché è importante leggere l’INCI e verificare:
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il pH dichiarato (deve essere vicino a quello cutaneo);
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l’assenza di profumi e coloranti;
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la dicitura “per pelle sensibile” o “ipoallergenico testato”.
Solo in questi casi si può parlare di prodotto delicato, ma anche allora non è indicato per ferite aperte.
5. Cosa usare davvero
Per la detersione quotidiana di una pelle reattiva, meglio preferire:
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detergenti senza sapone (syndet),
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oli lavanti o soluzioni micellari a pH fisiologico,
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disinfettanti dermatologici specifici se la cute è lesa.
L’obiettivo è sempre lo stesso: pulire rispettando la barriera cutanea, non aggredirla.
In conclusione
Il sapone di Marsiglia è un grande classico, ma non è un prodotto universale.
Sulla pelle sensibile o lesionata può fare più danni che benefici.
E se trovi un prodotto “alla Marsiglia” che promette delicatezza, controlla sempre che sia davvero formulato per la cute, non solo per il marketing.
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