Siliconi nei cosmetici e impatto ambientale: facciamo chiarezza, senza allarmismi
Pubblicato da Dott.ssa Francesca Zoccai il
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Quando si parla di siliconi nei cosmetici, il dibattito si accende spesso tra chi li accusa di essere "poco naturali" o "inquinanti" e chi li difende per la loro efficacia. Ma per valutare davvero il loro impatto — sulla pelle e sull’ambiente — serve un approccio più ampio, informato e privo di pregiudizi. Come farmacista, sento il dovere di offrire una visione basata sui dati, non sulle mode.
Siliconi: cosa sono e perché si usano?
I siliconi sono molecole sintetiche a base di silicio, utilizzate nei cosmetici per rendere pelle e capelli morbidi, setosi e meno crespi. Sono resistenti all'acqua, migliorano la stendibilità delle creme e danno quella sensazione “vellutata” tanto amata. Alcuni nomi che puoi trovare in etichetta sono dimethicone, cyclopentasiloxane o amodimethicone.
Lato pelle: sono sicuri?
Dal punto di vista dermatologico, i siliconi sono considerati inerti e ben tollerati. Non risultano comedogenici per la maggior parte delle persone, non provocano reazioni allergiche significative e sono spesso utilizzati anche nei prodotti per pelli sensibili.
Lato ambiente: qui serve più attenzione
Il vero punto critico dei siliconi è il loro destino ambientale. Alcuni siliconi ciclici, in particolare D4, D5 e D6 (come il cyclopentasiloxane), sono stati messi sotto osservazione dall’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) perché:
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Sono persistenti: si degradano lentamente nell’ambiente.
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Possono accumularsi negli organismi viventi (bioaccumulo).
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Possono essere tossici per la fauna acquatica.
Per questo motivo, l’uso di D5 nei prodotti da risciacquo (come shampoo e balsami) è stato limitato dal 2020 in Europa. Tuttavia, è bene chiarire: non tutti i siliconi sono uguali. Quelli lineari, come il dimethicone, presentano minori criticità ambientali.
L’impatto ambientale di un cosmetico non si misura da un singolo ingrediente
Questo è un punto fondamentale che spesso viene trascurato: l’impatto ambientale di un prodotto cosmetico dipende dal suo intero ciclo di vita, non solo dalla presenza o meno di siliconi.
Vediamo cosa significa:
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Materie prime: come e dove vengono coltivate o prodotte? Usano molta acqua? Terreni? Pesticidi?
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Processo di produzione: quanto energia serve per formulare il prodotto? Quanto CO₂ viene emessa?
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Packaging: è riciclabile? È sovradimensionato? È fatto con materiali vergini o riciclati?
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Trasporto: quanta strada fa il prodotto prima di arrivare sugli scaffali o a casa nostra?
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Uso: serve tanta acqua per risciacquarlo? Finisce facilmente negli scarichi?
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Smaltimento: quanto ci mette a degradarsi? Finisce in discarica, in mare o viene correttamente riciclato?
Anche un cosmetico "green" o “senza siliconi” può avere un impatto ambientale alto se, ad esempio, utilizza ingredienti esotici coltivati con dispendio di risorse, ha un packaging pesante o difficilmente riciclabile.
Quindi: siliconi sì o no?
La risposta più onesta è: dipende.
Serve eliminarli del tutto? La scelta di utilizzare o meno cosmetici contenenti siliconi dovrebbe essere personale e informata, non dettata da mode o demonizzazioni. Esistono alternative green valide? Sì, sempre più aziende stanno investendo in formulazioni sostenibili. Ma non tutte le alternative sono automaticamente migliori, né per la pelle né per il pianeta.
Non ha molto senso dividere i cosmetici in “buoni” e “cattivi” basandoci solo su una parola scritta sull’etichetta. La vera sostenibilità è un equilibrio complesso, che tiene conto della funzionalità, della sicurezza, dell’ambiente e della trasparenza.
Come farmacista, il mio obiettivo è aiutarti a scegliere con consapevolezza, senza farti sentire in colpa. Perché informazione non significa giudizio, ma libertà di scelta basata su fatti.
Se ti interessano questi temi e vuoi approfondire il mondo della cosmetica in modo scientifico ma accessibile, ti consiglio il mio libro:
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- Tags: cosmetici, siliconi
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