Cortisone e sistema immunitario: come agisce ?
Pubblicato da Dott.ssa Francesca Zoccai il

Il cortisone è uno dei farmaci più prescritti al mondo per trattare infiammazioni, allergie e malattie autoimmuni. Ma cosa fa davvero al nostro sistema immunitario? Lo "abbassa", come si sente spesso dire? E se sì, su quali aspetti agisce?
In questo articolo facciamo chiarezza — con solide basi scientifiche — sui meccanismi attraverso cui il cortisone modula la risposta immunitaria.
Cortisone: cos’è e perché si usa
Il cortisone appartiene alla famiglia dei corticosteroidi, ormoni prodotti naturalmente dalle ghiandole surrenali e sintetizzati anche come farmaci. Viene impiegato per le sue potenti proprietà:
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antinfiammatorie
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immunosoppressive
-
antiallergiche
È utile quindi per calmare reazioni eccessive del sistema immunitario, ma questo effetto ha anche un rovescio della medaglia: una maggiore suscettibilità alle infezioni.
Sistema immunitario: specifico e aspecifico
Il nostro sistema immunitario è come un esercito ben organizzato, con due grandi squadre che lavorano insieme per proteggerci da virus, batteri e altre minacce:
la risposta aspecifica (o innata) e la risposta specifica (o adattativa).
Risposta aspecifica (innata): la prima linea di difesa
È rapida e reagisce sempre allo stesso modo, contro qualunque tipo di attacco. Non distingue se si tratta di virus, batteri o corpi estranei: attacca tutto subito.
Esempi:
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infiammazione (rossore, gonfiore, calore)
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febbre
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cellule come neutrofili e macrofagi che “divorano” i nemici
È generica, ma fondamentale per una difesa immediata.
Risposta specifica (adattativa): la difesa mirata
È più lenta, ma molto precisa. Interviene quando il corpo ha identificato con precisione il nemico.
Esempi:
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Linfociti T, che riconoscono e distruggono cellule infette
-
Linfociti B, che producono anticorpi mirati
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Memoria immunitaria, che ci protegge nel tempo da infezioni già affrontate
È come una squadra d’élite: lavora su misura per ogni minaccia e crea una memoria per il futuro (come accade con i vaccini).
| Risposta Aspecifica | Risposta Specifica |
|---|---|
| Veloce | Lenta |
| Generica | Mirata |
| Nessuna memoria | Ha memoria |
| Coinvolge macrofagi, neutrofili | Coinvolge linfociti T e B, anticorpi |
Cosa fa il cortisone alla risposta aspecifica
Il cortisone riduce fortemente l’infiammazione e quindi interferisce con:
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l’attivazione di macrofagi e neutrofili
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la produzione di mediatori chimici infiammatori (citochine, prostaglandine)
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la permeabilità dei vasi sanguigni, limitando l’arrivo delle cellule immunitarie nel sito dell'infiammazione
Effetto visibile: meno gonfiore, meno dolore, ma anche minore capacità di reazione rapida alle infezioni.
Cosa fa il cortisone alla risposta specifica
A livello dell’immunità adattativa, il cortisone:
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riduce l’attivazione dei linfociti T, soprattutto i T helper
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inibisce la produzione di citochine necessarie alla comunicazione tra cellule immunitarie
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limita la produzione di anticorpi da parte dei linfociti B
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in alcuni casi, favorisce la morte programmata (apoptosi) di alcune cellule immunitarie
Effetto visibile: molto utile nelle malattie autoimmuni, dove il sistema immunitario “attacca se stesso”, ma può rendere il corpo più vulnerabile ad alcune infezioni.
Un equilibrio da gestire con attenzione
Il cortisone è un farmaco potentissimo e, se usato correttamente, è uno strumento fondamentale per curare numerose patologie.
Ma non è privo di effetti collaterali, soprattutto quando viene assunto per lunghi periodi o ad alte dosi.
Per questo è importante usarlo solo quando indicato e sempre sotto controllo medico.
In sintesi
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Il cortisone modula il sistema immunitario, abbassando sia la risposta aspecifica che quella specifica.
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Agisce inibendo l’infiammazione, bloccando la produzione di citochine e limitando l’attivazione dei linfociti.
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È efficace, ma va usato con consapevolezza: non è il nemico, ma uno strumento da gestire con intelligenza.
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